Cos’è la Salvia

by Pipa 8/9/2018 Cos è la Salvia |  Salvia |  Prendere Views 1593



La Salvia divinorum è una pianta perenne con foglie verdi morbide, che appartiene alla specie della Salvia e ad una famiglia più numerosa, chiamata Labiatae.

La Salvia può crescere fino a un metro di altezza. Il colore delle foglie della Salvia, ricoperte da una sottile peluria, va dal verde chiaro al verde scuro, e possono crescere fino a 20 cm di lunghezza e 10 cm di larghezza.

La Salvia è endemica dello stato messicano di Oaxaca, e si trova naturalmente nella foresta tropicale della Sierra Madre, a un'altitudine compresa tra i 300 e i 1800 metri.

Con una gamma endemica così ridotta, la Salvia divinorum è uno degli enteogeni naturali più rari.

Sebbene la documentazione sull'uso della Salvia sia scarsa, si ritiene che possa risalire agli Aztechi, i quali, per i propri rituali, usavano una pianta chiamata “pipiltzintzintli”, in maniera molto simile al modo in cui usavano i funghi allucinogeni. Molti autori pensavano che questa pianta fosse in realtà Salvia divinorum.

Gli sciamani Mazatechi usavano la Salvia in rituali divinatori e di guarigione, spesso come sostituto dei funghetti. Il nome divinorum è un riflesso del suo uso nei rituali divinatori, con i quali si tentava di trovare la causa di una malattia.

La famosa Maria Sabina raccontava che, quando non c'erano funghi disponibili, ripiegava sulla hierba de la pastora (ovvero la Salvia) per i rituali di guarigione.

Uno dei primi accenni alla Salvia nella parte occidentale del mondo risale agli anni '30, per mano di J. Johnston, nel periodo in cui studiava l'uso dei funghi magici in Messico.

Dal 1951 in poi, Gordon Wasson continuò a documentare l'uso della Salvia, confermando nel 1962 i suoi effetti psicoattivi, provandola lui stesso. Riportò con sé un innesto di Salvia durante lo stesso anno, che permise la nascita della prima descrizione botanica ad opera di Carl Epling.

PRINCIPI ATTIVI

La chimica della Salvia fu chiarita solo negli anni '80, quando Alfredo Ortega isolò per la prima volta il salvinorin. Due anni più tardi, Leander Valdés isolò lo stesso composto e il suo derivato desacetilico, nominandoli divinorum A e B. Poiché Ortega fu il primo a isolarli, la sua denominazione ebbe la priorità, e da allora questi composti furono conosciuti come salvinorin A e salvinorin B.

Successivamente, vennero isolati anche il salvinorin C e il loliolide in qualità di composti presenti nelle piante di Salvia.

I salvinorin non sono alcaloidi, come la maggior parte dei composti psichedelici, ma dei neocledoran diterpeni.

Il salvinorin A è responsabile per gli effetti che alterano la mente e non è correlato a nessun noto farmaco psicoattivo, poiché non influenza gli stessi recettori della maggior parte delle sostanze della classe psichedelica.

Sebbene gli effetti psicoattivi fossero noti, l'azione chimica del salvinorin A restava piuttosto misteriosa. Fu solo nel 2002 che il collegamento tra Salvinorin A come agonista del sistema kappa-oppioide venne scoperto dal Roth Group.

EFFETTI

Come accennato prima, il salvinorin A è responsabile degli effetti psicoattivi della Salvia. La maggior parte dei fruitori descrive i suoi effetti come unici e non confrontabili con altre piante/farmaci psicoattivi, e anche un paragone con l'esperienza allucinatoria del DMT non è del tutto corretto.

Gli effetti più comuni descritti dai fruitori di Salvia sono:

  • Perdita del controllo motorio e della coordinazione fisica
  • Risate incontrollabili
  • Allucinazioni
  • Perdita della consapevolezza di sé e dell’individuo
  • Realtà che si sovrappongono - sensazione di essere in diversi posti allo stesso tempo
  • Sensazioni di movimento come essere tirati, attorcigliati, o di volare
  • Sensazione di viaggiare in altri tempi e luoghi
  • Spazio percepito come curvo
  • Sensazione di diventare degli oggetti, come un tavolo o una sedia
  • Profonda connessione a un "tutto" più ampio e senso di profonda comprensione
  • Visioni di modelli e forme simili a serpenti
  • Senso di confusione
  • Sensazione di far parte di un campo energetico
  • Sensazione di trovarsi sott'acqua o sottoterra
  • Percezione alterata dell'ambiente circostante
  • Esperienze fuori dal corpo


Questi effetti sono i più comunemente descritti e non si verificheranno tutti nello stesso momento.

Come con tutte le sostanze, l'intensità e la durata degli effetti è direttamente proporzionale alla dose assunta e al metodo di consumo, e gli effetti potrebbero variare da discreti e leggeri, con una dose ridotta, a estremamente potenti con dosi elevate.

La Salvia produce raramente effetti collaterali negativi, ed esistono solo poche segnalazioni di persone che hanno avvertito vertigini alcune ore dopo il consumo. Alcune persone descrivono un senso di pace dopo che gli effetti primari si sono attenuati e ci sono persino fruitori che riferiscono di provare un senso generale di benessere nei giorni successivi all'esperienza con Salvia. Non ci sono segnalazioni di effetti postumi sgradevoli dopo aver fumato la Salvia.

La Salvia non dà dipendenza, dunque non sentirete l'urgenza di usufruirne senza sosta.

Gli effetti sono di breve durata e si "torna alla normalità" molto velocemente. Quindi, in caso doveste avere un'esperienza spiacevole, terminerà velocemente.

Daniel Siebert, un noto ricercatore che ha studiato la Salvia per più di 20 anni, ha creato una scala sperimentale di valutazione S-A-L-V-I-A per mostrare le 6 varietà e intensità degli effetti che ci si potrebbero aspettare quando si utilizza la Salvia:

  • S – Subtle effects (effetti discreti): si ha un’impressione generale che qualcosa stia accadendo senza alcuna sensazione concreta. A questo livello si percepisce un rilassamento maggiore ed è il livello utile per la meditazione. Sensazione di leggerezza e sensalità con agevolazione del piacere sessuale.
  • A – Altered perception (percezione alterata): i colori e le trame sono più pronunciati. Alterazione della percezione spaziale senza allucinazioni. Il pensiero diventa meno logico e più giocoso.
  • L – Light visionary state (stato visionario della luce): visuale ad occhi chiusi con frattali e rampicanti come motivi geometrici e visioni di oggetti. Le allucinazioni sono vissute come un piacere per gli occhi e non sono confuse con la realtà.
  • V – Vivid visionary state (stato visionario vivido): si verificano scene tridimensionali complesse. Con gli occhi chiusi si perde la connessione con la realtà e si entra in una scena da sogno. A questo livello si è nel "tempo del sogno" e fintanto che si terranno gli occhi chiusi, si avrà la sensazione che le visioni stiano davvero accadendo. Si potrebbe viaggiare in terre straniere o fantastiche, incontrare esseri o persino vivere la vita di un'altra persona.
  • I – Immaterial existence (esistenza immateriale): a questo livello si perde la consapevolezza del proprio corpo. Anche se rimane qualche barlume di coscienza, si diventa completamente coinvolti nelle esperienze interiori e si perde tutto il contatto con la realtà. Ci saranno sensazioni di fusione con il divino o con gli oggetti. Sarà impossibile funzionare nella realtà e avere qualsiasi interazione sociale.
  • A – Amnesic effects (effetti amnesici): di solito la coscienza si perde a questo livello. Le persone potrebbero rimanere immobili o cadere. Perdita della percezione del dolore, si potrebbe rimanere feriti senza provare dolore. Quando si tornerà alla realtà non ci sarà alcun ricordo dell'esperienza o di ciò che si è fatto. Questo livello è di trance molto profonda ed è il meno desiderabile, poiché non si riesce a ricordare l'esperienza.


In qualità di pianta medicinale, esistono documenti sulla Salvia usata dagli indiani della regione di Oaxaca per trattare:

  • Disturbi della defecazione e della minzione
  • Mal di testa
  • Reumatismi
  • Anemia


La Salvia non è una droga da “party” e non dovrebbe essere usata con lo scopo di interazione sociale. Si consiglia vivamente di leggere Uso sicuro della Salvia e di rispettare i dosaggi in modo da poter godere di una piacevole esperienza.